"Une volte las cjampanes e segnavin la vite dal paîs; el nasse e el murî de sornade, l’ore di mangjê e di prêe, l’ultin viaç dal om in chest mont…”
Così inzia il testo di Anna Maria De Monte. Sul filo dei suoi ricordi si muove questo lavoro, facendo rivivere significativi momenti di vita di un passato non ancora remoto quando i ritmi quotidiani lasciavano spazio all'incontro, al dialogo, alla condivisione. Questo lavoro non intende ancorarsi nostalgicamente al passato, ma vuole trasmettere un insegnamento e un messaggio di speranza soprattutto ai giovani alla ricerca di sicurezze e di senso perché i valori non seguono le mode e non si perdono nel tempo.
Così inzia il testo di Anna Maria De Monte. Sul filo dei suoi ricordi si muove questo lavoro, facendo rivivere significativi momenti di vita di un passato non ancora remoto quando i ritmi quotidiani lasciavano spazio all'incontro, al dialogo, alla condivisione. Questo lavoro non intende ancorarsi nostalgicamente al passato, ma vuole trasmettere un insegnamento e un messaggio di speranza soprattutto ai giovani alla ricerca di sicurezze e di senso perché i valori non seguono le mode e non si perdono nel tempo.